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ANSIA, SEI CON ME O CONTRO DI ME ?

  • Immagine del redattore: S. Gorrino A. Diroccia
    S. Gorrino A. Diroccia
  • 2 mar 2020
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 21 mar 2020

L’ansia fa parte della vita di ognuno di noi. È un’esperienza emozionale che accomuna le persone proprio perché insita nel concetto di vita.

Nella società attuale, descritta da Zygmunt Bauman come “società liquida”, gli stati ansiosi sono amplificati da una realtà sociale “non in grado di conservare la propria forma o di tenersi in rotta a lungo” perché tutto cambia da un momento all’altro e si vive nell’incertezza.

In un contesto così precario, l’ansia si configura come un compagno di avventura quotidiana e con cui fare i conti. Sono la quantità, l’intensità e la frequenza che configurano l’ansia come un segnale di allarme al servizio della persona o, al contrario, come un ostacolo che può portare alla sensazione di non essere padrone della propria vita.

L’ansia è uno stato mentale di allerta che ci rende pronti a rispondere fisicamente e psicologicamente a situazioni pratiche o relazionali che “percepiamo” come “potenzialmente” pericolose.

L’ansia, come Giano Bifronte, può mostrare due facce: una rivolta al futuro, alleata determinante per la nostra auto- affermazione e per proteggere la nostra autostima migliorando la performance, l’altra rivolta al passato, timorosa e chiusa in sé stessa.

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Nella sua prima faccia l’ansia è un attivatore di energia che dà la carica.

Quando dobbiamo affrontare un esame o una situazione che ci sta particolarmente a cuore, può succedere che non dormiamo la notte, nonostante ciò il giorno dopo riusciamo ad essere svegli e attivi. Quasi ce ne stupiamo! È come se l’ansia facesse riemergere possibilità nascoste e nuove che, neanche noi ri-conosciamo. È possibile che in questi momenti anche il pensiero possa diventare più creativo trovando nuove soluzioni a problemi vecchi e contingenti.

Nella sua seconda faccia l’ansia mostra l’aspetto negativo di sé. Può essere paralizzante, sommergerci e rendere faticosa ogni nostra intenzionalità creativa, ideativa o anche routinaria.

È come se ci si trovasse davanti ad un bivio nebbioso fatto di inquietudine impalpabile in cui non si riesce a trovare la strada dell’iniziativa.

In una situazione di esame, l’ansia può diventare talmente forte da rendere nauseante la vista del libro. Ad un certo punto occorre qualcosa o qualcuno che sblocchi la situazione ed in ciò sono importanti gli altri, sia come apporto di solidarietà (studiando insieme), sia di spinta.

L’esperienza dell’ansia, così intesa, si intreccia con stati d’animo quali la tristezza, la nostalgia, la solitudine, la sensibilità e si accompagna a sintomi neurovegetativi: ci sentiamo scoppiare il cuore in petto, ci manca il respiro, abbiamo le mani sudate, vediamo sfocato, sentiamo i muscoli tesi, ci sentiamo in allerta o al contrario incapaci di concentrarci.

Gli eventi della vita, le emozioni conseguenti e la personalità individuale possono influenzare le modalità di espressione dell’ansia e possono essere causa di un aumento della quantità, intensità e frequenza.

Può accadere che dopo un cambiamento di casa una persona possa trovarsi immersa in una situazione di tristezza e inquietudine al pensiero di ciò che ha lasciato e di ciò che è ancora sconosciuto. L’avviarsi verso una vita autonoma lasciando il nucleo familiare di origine, cambiamenti nella vita lavorativa, separazioni, perdite possono far sì che le persone si sentano più sole, più timide o che tendano a provare nostalgia per il passato, per ciò che avrebbe potuto essere.

Sono sentimenti che devono essere compresi e che possono portarci a riflettere su noi stessi per capire che cosa sta succedendo, se si vuole avere una vita soddisfacente e serena.

Fino ad ora abbiamo introdotto una riflessione sull’ansia come stato d’animo comune. L’ansia può dilagare nella vita delle persone. Rituali, piccoli o grandi manie, affanno, mancanza di concentrazione ci rendono la quotidianità un percorso ad ostacoli.

Approfondiremo queste prime riflessioni. Seguiteci nei prossimi articoli.

Nel nostro fare professionale affrontiamo queste tematiche anche da una prospettiva esperenziale in piccoli gruppi.

Chi è interessato può contattarci

 
 
 

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